3.1 L’Attività Istituzionale 2020
La Fondazione ha rafforzato il proprio sostegno al processo di infrastrutturazione sociale nelle regioni del Mezzogiorno, sia promuovendo nuove iniziative in linea con i documenti programmatici approvati, che consolidando il sostegno alle linee di intervento già avviate precedentemente.
Le risorse a disposizione per il 2020 ammontavano a 25,3 milioni di euro e comprendevano sia le risorse che residuavano da esercizi precedenti che le nuove allocazioni.
Tabella 2 – Linee di intervento
Sulla base delle linee di intervento previste nel “Documento programmatico annuale” per il 2020, la Fondazione ha pubblicato il bando socio-sanitario, volto a sostenere interventi di contrasto alla povertà sanitaria e la sperimentazione di cure specifiche per le “nuove dipendenze” nel Mezzogiorno. In risposta al bando sono pervenute 156 proposte, la cui valutazione era ancora in corso a fine anno.
Nell’ambito dei Bandi Innovativi, la Fondazione ha pubblicato il bando dedicato alle attività sportive, “L’importante è partecipare”, che promuove una idea di sport inclusivo, aperto a tutti, senza limiti di età o di appartenenza, capace di incidere positivamente sulla coesione sociale di una comunità territoriale. Il processo di selezione delle 330 proposte ricevute era ancora in corso a fine anno.
Rispetto all’ambito di intervento relativo al volontariato, la Fondazione ha completato il processo di selezione delle proposte ricevute in risposta al bando dedicato alle aree interne, che ha portato al finanziamento di 19 progetti volti a contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia lontane dai servizi essenziali.
Sul tema della valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale sono proseguite le interlocuzioni con i Comuni di Lecce e Taranto per l’avvio di iniziative di valorizzazione dei beni culturali da parte di enti del terzo settore.
È proseguita nel 2020 la sperimentazione delle iniziative in cofinanziamento in collaborazione con altri enti erogatori, tese a produrre un effetto “leva” e a determinare un maggior afflusso di risorse per progetti di infrastrutturazione sociale al Sud. Nell’ambito di questa linea di intervento sono state finanziate 12 iniziative.
Nel corso dell’anno la Fondazione ha confermato la realizzazione di partnership istituzionali, ovvero collaborazioni con enti che operano sia a livello nazionale che internazionale in ambiti di azione comuni. Rientrano in questa linea di intervento le iniziative Funder 35, Never Alone (Minori Stranieri Non Accompagnati), Emergenza migranti – Soccorsi in mare/prima accoglienza, AGER e Teatro in carcere.
In relazione alle iniziative di sviluppo locale è stato finanziato il primo progetto nell’area di Guspini ed Arbus (SU) in Sardegna finalizzato alla promozione turistica dell’area e due progetti in Calabria. Il primo volto a promuovere la biodiversità del territorio calabrese, il secondo volto a favorire un processo di progettazione partecipata.
È stato rinnovato l’intervento FQTS – Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale, che ricomprende una platea sempre più vasta di utenti formati e abbraccia competenze e materie diversificate.
La Fondazione ha continuato l’accompagnamento alle sei fondazioni di comunità avviate negli anni precedenti.
Nell’ambito delle iniziative di comunicazione, sono stati assegnati due nuovi contributi, di cui uno dedicato alla seconda edizione del bando “Social Film Fund con il Sud”, in collaborazione con l’Apulia Film Commission.
La Fondazione ha concesso contributi ad altre 28 iniziative, prevalentemente a supporto di attività del terzo settore e per interventi su tematiche direttamente collegate alle proprie iniziative istituzionali.
Inoltre, in seguito all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, la Fondazione ha sostenuto 15 organizzazioni attive nel Mezzogiorno per interventi volti al sostegno di famiglie in difficoltà.
Oltre a sostenere la fase di avvio dei nuovi progetti approvati nel corso del 2020, la Fondazione ha continuato ad offrire il proprio sostegno e accompagnamento a tutti i progetti, ai programmi di volontariato e alle iniziative finanziate attivate negli anni precedenti e in corso di svolgimento. Nel corso dell’anno è, infine, proseguita l’azione di supporto finanziario alle organizzazioni del terzo settore che vantano crediti verso la pubblica amministrazione mediante il Fondo di garanzia gestito da Cooperfidi Italia.
L’insieme delle attività svolte nel corso del 2020 e dei relativi contributi assegnati è di seguito dettagliato:
Tabella 3 – Attività istituzionali 2020
Nel corso del 2020 sono state, dunque, finanziate 85 iniziative per risorse complessive erogate pari a 15,49 milioni di euro.
Le organizzazioni complessivamente coinvolte nelle iniziative finanziate sono circa 346 tra associazioni, cooperative sociali, fondazioni, imprese sociali, enti ecclesiastici, enti pubblici e soggetti privati (non ETS). L’attivazione di partenariati ha innescato un interessante processo di aggregazione, favorendo la messa in rete di esperienze, competenze e culture differenti.
3.1.1 I progetti “esemplari”
Bando socio-sanitario
Obiettivo: sostenere interventi di contrasto alla povertà sanitaria migliorando l’accesso ai servizi di assistenza socio-sanitaria e la sperimentazione di metodologie di presa in carico e cure specifiche per le nuove dipendenze.
In Italia, nell’ultimo decennio, si è registrato un arretramento del finanziamento pubblico in sanità, che ha richiesto ai cittadini e alle loro famiglie di sostenere direttamente una quota crescente delle spese per accedere alle cure. Il progressivo contingentamento di risorse e il federalismo sanitario hanno favorito lo sviluppo di disuguaglianze territoriali sempre più marcate tra le diverse regioni italiane, incentivando il fenomeno delle migrazioni sanitarie. La possibilità di accesso alle cure dipende, quindi, sempre più spesso dalla capacità economica di ciascuno di rivolgersi al privato o al privato sociale.
Anche il fenomeno delle dipendenze ha subito, negli ultimi decenni, un notevole incremento, in particolare per la crescita delle dipendenze senza sostanza. Queste ultime si riferiscono a comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici tra cui rientrano, a titolo esemplificativo, il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo e la cosiddetta new technologies addiction (dipendenza da TV, internet, social network, videogiochi). Ad oggi, le nuove dipendenze vengono trattate alla stregua di quelle da sostanze e solo in pochi casi si stanno sperimentando metodologie di cura alternative (ad esempio la Regione Campania e la Regione Lombardia). Per far fronte a un fenomeno in continua evoluzione ed espansione, è necessario che la rete pubblico-privata incaricata della presa in carico dei pazienti con dipendenze sviluppi nuove soluzioni e modelli, sperimentando proposte di cura specifiche per i più giovani e interventi di integrazione e partnership territoriali per consentire il riconoscimento precoce del disagio.
Risorse: 4,5 milioni di euro, di cui 3 milioni per il contrasto alla povertà sanitaria e 1,5 milioni di euro per la sperimentazione di cure sulle nuove dipendenze.
Modalità: il bando prevede due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio e la seconda, di progettazione esecutiva, con l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.
Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore, e l’ente pubblico responsabile dei servizi socio-sanitari del territorio in cui si vuole intervenire. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: in risposta al bando sono pervenute 156 proposte (106 sulla linea dedicata all’accesso alle cure per utenti in condizioni di povertà sanitaria e 50 sulla linea dedicata alle nuove dipendenze), il cui processo di valutazione era ancora in corso al 31 dicembre 2020.
Bando Sport
Obiettivo: valorizzare l’attività sportiva come strumento di inclusione, partecipazione e integrazione tra persone che vivono in uno stesso, circoscritto, territorio (quartiere, rione, borgo, paese) del Sud Italia.
Il bando promuove una idea di sport inclusivo, aperto a tutti, senza limiti di età o di appartenenza, ma capace di incidere positivamente sulla coesione sociale di una comunità territoriale.
Lo sport ha sempre ricoperto un ruolo significativo, evidenziando le migliori qualità fisiche ed intellettive dell’essere umano e rappresentando il livello di sviluppo delle società. Nella società contemporanea l’attività sportiva rappresenta uno dei principali strumenti di relazione tra le persone, favorendo occasioni di conoscenza, condivisione e confronto. In un’epoca, come quella odierna, caratterizzata da frammentazione sociale, frenesia e individualismo, questa naturale capacità di aggregare diviene essenziale.
La pratica sportiva è quindi uno degli strumenti più efficaci per favorire lo sviluppo di reti e per stringere rapporti fra persone di diversa provenienza e condizione sociale, contribuendo a migliorare il benessere del singolo e a instaurare legami, condividere bisogni e scambiare competenze e conoscenze. Questa interazione sociale crea densità relazionale, facilitando l’attivazione di concreti processi di welfare di comunità e, in ultima istanza, la crescita sociale ed economica del territorio.
Risorse: 2,3 milioni di euro
Modalità: il bando prevede due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio e la seconda, di progettazione esecutiva, con l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.
Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da un minimo di tre organizzazioni: almeno due non profit, a cui potranno aggiungersi realtà del mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. È auspicabile, inoltre, il coinvolgimento di organizzazioni sportive.
Stato dell’arte: in risposta all’iniziativa sono pervenute 330 proposte, il cui processo di valutazione era ancora in corso al 31 dicembre 2020.
Ambito storico-artistico e culturale
Obiettivo: recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud, di pregio storico, artistico e culturale, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.
I beni comuni rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo sociale ed economico per i territori del Mezzogiorno. La Fondazione, fin dalla sua nascita, ha inteso valorizzare e rafforzare la “vocazione” del Terzo settore al loro utilizzo condiviso, a farne uno strumento di partecipazione delle persone alla vita di comunità, una opportunità di inclusione sociale dei soggetti deboli e un momento di crescita della dimensione economico-imprenditoriale degli enti non profit.
Risorse: 4 milioni di euro.
Modalità: le iniziative di valorizzazione dei beni culturali sono basate su accordi, sottoscritti dalla Fondazione CON IL SUD, con i comuni o gli altri enti (pubblici o privati) proprietari dei beni, che consentano di attribuire agli enti del terzo settore l’opportunità di avviare, al loro interno, percorsi di inclusione sociale e generazione di opportunità di lavoro, nell’ottica generale di una “restituzione” del patrimonio culturale alla comunità in vista di una concreta fruizione.
La sottoscrizione di tali accordi dovrebbe essere accompagnata dall’individuazione di un gruppo di beni adeguati rispetto alle finalità dell’iniziativa, dalla produzione da parte dei proprietari dei beni delle risorse dedicate alla ristrutturazione (salvo che i beni siano già ristrutturati) e dalla salvaguardia di un adeguato livello di autonomia della Fondazione nella selezione dei partenariati da destinare alla valorizzazione dei beni.
Stato dell’arte: è in fase di preparazione un accordo con il Comune di Taranto per avviare una iniziativa congiunta, finalizzata alla valorizzazione di due edifici storici situati nel borgo antico, nel quadro di un più ampio intervento di rigenerazione urbana che prevederà anche altri interventi di inclusione ed housing sociale.
Analoga iniziativa è stata avviata nella città di Lecce, in cui il Comune metterebbe a disposizione degli enti del terzo settore il complesso monumentale “Masseria Tagliatelle” per interventi di valorizzazione.
In entrambi i casi il bando ad evidenza pubblica sarebbe accompagnato da iniziative di divulgazione e facilitazione per favorire la coesione e la collaborazione degli enti territoriali in vista della definizione delle idee progettuali.
Sviluppo locale 2015: Guspini e Arbus
Obiettivo: favorire percorsi di sviluppo locale nel territorio di Guspini e Arbus (SU), identificando tematiche di interesse generale, da sviluppare attraverso iniziative sistemiche e integrate.
Risorse: 5 milioni di euro
Modalità: processo di coprogettazione nei comuni di Guspini e Arbus (SU), in cui la Fondazione assume un ruolo attivo nella fase di animazione territoriale e progettazione condivisa. È prevista la collaborazione di risorse territoriali nella conduzione dei processi di progettazione partecipata.
Stato dell’arte: nel corso del 2020 è stato finanziato il progetto sul tema del turismo sostenibile ed è proseguito il percorso di accompagnamento e progettazione esecutiva sul tema dell’agricoltura sociale. Il progetto dedicato al turismo intende incrementare e destagionalizzare i flussi turistici nei territori di Guspini e Arbus, realizzando un sistema di offerta turistico-ricettiva che valorizzi quella esistente, aumentandone varietà e qualità, e consenta di sfruttare pienamente le rilevanti risorse naturalistiche e culturali presenti sul territorio: archeologia industriale mineraria, sistema dunale e balneazione; sentieristica e patrimonio naturalistico; enogastronomia e patrimonio antropologico. Le attività si sviluppano attorno a due aree principali: il polo ambientale di Ingurtosu/Piscinas e quello culturale, storico ed enogastronomico di Montevecchio (Cantieri di Levante). È prevista la costituzione di un’Agenzia di Sviluppo Turistico Culturale di Guspini e Arbus che avrà il compito di progettare, organizzare, promuovere e commercializzare l’offerta turistica territoriale per conto di tutti gli aderenti alla rete. Complessivamente si stima la creazione di 30 posti di lavoro, di cui 13 riservati a persone con svantaggio.
L’iniziativa è stata sostenuta con risorse pari a € 2.000.000 e prevede il coinvolgimento di 14 organizzazioni.
Sviluppo Locale 2019: Calabria
Obiettivo: favorire l’infrastrutturazione sociale, lo sviluppo dell’economia locale e l’incremento dell’occupazione in territori in cui siano presenti esperienze consolidate, sostenute dalla Fondazione CON IL SUD, attraverso iniziative in grado di aggregare e mettere in connessione le risorse umane presenti nel territorio e di cogliere le opportunità di valorizzazione offerte dal patrimonio ambientale e culturale locale.
Risorse: 3 milioni di euro
Modalità: la Fondazione intende sperimentare un meccanismo che, potenziando le esperienze più significative, confermi l’assunto che dal rafforzamento del capitale sociale possano derivare percorsi di sviluppo o di occupazione. A tal fine la Fondazione invita le organizzazioni attive sul territorio a presentare proposte d’intervento, seleziona quelle maggiormente coerenti con l’obiettivo dell’iniziativa e le accompagna nel percorso di definizione di un progetto esecutivo che prevede il coinvolgimento della comunità locale.
Stato dell’arte: sono state finanziate due proposte: la prima sul tema della partecipazione della comunità, la seconda legata al turismo esperienziale, ricerca e produzione di estratti vegetali.
Le 2 iniziative sono state sostenute con risorse pari a € 2.743.000 e prevedono il coinvolgimento di 38 organizzazioni.
Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti.
Il progetto Pellaro, che interviene a Reggio Calabria, intende promuovere interventi di sviluppo locale trasformando l’omonimo quartiere in un laboratorio di sviluppo sociale di comunità. Attraverso il supporto di un coordinatore e di esperti in tecniche di facilitazione e mediazione si intende avviare un processo di empowerment che coinvolgerà cittadini, organizzazioni del terzo settore, aziende ed enti pubblici, rendendoli protagonisti attivi del territorio. In particolare, 10 attivatori di comunità entrano in contatto con le persone che vivono nel quartiere per “costruire relazioni” e raccogliere in modo rigoroso e dettagliato bisogni, esigenze, aspirazioni, stili di vita, modi di vivere della comunità.
Con il progetto Biodiversi si intende promuovere lo sviluppo della Calabria attraverso la valorizzazione della biodiversità che la caratterizza. Nello specifico, sfruttando le diverse risorse naturalistiche presenti – piante, microorganismi e clima – si intende potenziare la filiera agroalimentare con la nascita di nuove produzioni agricole biologiche e il potenziamento di quelle esistenti, e la filiera turistica attraverso l’offerta di “pacchetti turistici accessibili” che includono la visita dei “luoghi della biodiversità” e delle attrazioni naturalistiche della Calabria. È prevista, inoltre, la nascita di un centro di ricerca botanico denominato Brick (Botanical Research Institute of Calabrian Knowledge) in cui sperimentare progetti di ricerca applicata a fini fitoterapici, terapeutici, nutraceutici e cosmetici. Si prevede di inserire 51 nuovi lavoratori di cui 11 con un ruolo manageriale o specialistico nella gestione della rete e gli altri nelle due filiere. Gli inserimenti lavorativi destinati a soggetti svantaggiati saranno 12.
Iniziative e progetti in cofinanziamento
Obiettivo: la Fondazione ritiene importante, nel perseguimento della propria missione, stabilire relazioni e avviare collaborazioni con enti e istituzioni che condividano lo spirito e gli obiettivi che la animano. In tal senso, ha avviato una specifica linea di intervento finalizzata a promuovere interventi al Sud, congiuntamente ad altri enti di erogazione, al fine di catalizzare ulteriori risorse del privato sociale attorno alla domanda proveniente dalle regioni meridionali. Le iniziative in cofinanziamento consentono, infatti, un effetto “leva” sul Mezzogiorno, la riduzione del divario tra domanda e offerta di interventi sottoposti alla Fondazione, un maggiore coordinamento e confronto tra soggetti cofinanziatori e quindi l’attivazione di meccanismi di infrastrutturazione sociale anche a monte del processo erogativo.
Risorse: 4 milioni di euro
Modalità: le modalità di partecipazione e i criteri di selezione relativi a tale linea di intervento, indicati nel regolamento sulle iniziative in cofinanziamento, prevedono che la Fondazione possa mettere a disposizione fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste. I progetti sostenuti attraverso questa linea di intervento sono identificati attraverso tre canali:
bandi/inviti elaborati in collaborazione con altri enti erogatori, su tematiche di comune interesse, o progetti da identificare congiuntamente con l’ente cofinanziatore;
progetti pervenuti in risposta ai diversi bandi e iniziative promosse dalla Fondazione, valutati positivamente ma non finanziati per incapienza di fondi (in questo caso specifico la quota di cofinanziamento non potrà superare il 30%);
progetti proposti da organizzazioni del terzo settore e sostenuti per almeno il 50% da uno o più enti erogatori, non meridionali.
Stato dell’arte: nel corso del 2020 la Fondazione ha avviato iniziative in cofinanziamento con altri enti erogatori promuovendo singoli interventi; ha attivato collaborazioni con Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo, Fondazione Mon Soleil, Fondazione San Zeno, Fondazione Grimaldi e ha rinnovato il percorso di cooperazione con Fondazione Peppino Vismara, Open Society Foundation e altri enti cofinanziatori.
Sono state sostenute 12 iniziative con risorse pari a € 2.956.000; lo stesso ammontare è stato messo a disposizione da parte di soggetti cofinanziatori.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.
Tabella 4 – Progetti in cofinanziamento 2020
Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.
CAMPANIA
Il progetto SPOT mira a contrastare la povertà educativa e a favorire l’inclusione sociale di circa 2.000 giovani nei quartieri di Scampia e della Sanità a Napoli. In particolare, si intende impegnare i ragazzi in attività sportive (karate e danza) presso una palestra di Scampia, in laboratori di espressività teatrale nelle scuole del territorio e in attività di doposcuola presso l’Istituto Ozanam nel quartiere Sanità. Il doposcuola si rivolge prevalentemente a ragazzi di origine straniera.
Con il progetto Assistenza oncologica domiciliare gratuita ai pazienti in fase avanzata si intende migliorare la qualità della vita dei malati oncologici della città di Napoli, offrendo cure domiciliari gratuite a 400 pazienti in fase terminale e supporto alle loro famiglie. Oltre a prestazioni di tipo sanitario ed indagini diagnostiche, si prevede il sostegno psicologico; specifica assistenza ai pazienti che hanno sviluppato incontinenza uro-fecale; e l’organizzazione di sedute di Shiatsu, in grado di ridurre gli effetti collaterali delle terapie mediche e farmacologiche. Sono previste anche visite di prevenzione con cadenza mensile e, in caso di necessità, supporto al ricovero presso strutture di tipo hospice.
Per i poveri di strada intende estendere l’accoglienza notturna, temporanea e di emergenza per le persone senza fissa dimora del rione Sanità a Napoli mettendo a disposizione ulteriori 50 posti letto. Oltre all’alloggio, garantito fino ad un massimo di 15 giorni, vengono offerti i servizi di mensa, doccia, lavanderia, deposito documenti e bagagli. Il progetto prevede anche la disponibilità di 8 nuovi posti letto presso “Casa Crescenzio” per ospitare e prendere in carico persone senza fissa dimora con problemi di salute, diminuendo così i ricoveri e la durata delle degenze in ospedale.
Con il progetto La casa dell’autonomia, si intende avviare un’esperienza di “Dopo di Noi” a Grumo Nevano (Napoli) sperimentando un modello di coabitazione stabile tra 6 persone con gravi disabilità psichiche già in carico alla Comunità Mamre. Presso il centro diurno adiacente all’appartamento adibito a co-housing, si prevede di organizzare laboratori artistici (pittura, scultura, teatro, musica) volti a sviluppare la capacità espressiva dei disabili e ad esercitare forme di autonomia. Si prevede di sensibilizzare la comunità locale sui temi della disabilità attraverso il teatro dell’oppresso ed escursioni per disabili e normodotati. Il progetto offre anche sostegno psicologico e laboratori di linguaggio del corpo per caregiver al fine di migliorare le loro capacità comunicative.
SARDEGNA
Il progetto Oasi del cervo e della luna intende valorizzare la riserva naturale di Monte Arcosu in località Sa Canna (Cagliari). Si prevede l’avvio di un nuovo servizio di ristorazione e ricettività in cui saranno assunte 15 persone in condizione di svantaggio sociale. Si intendono anche organizzare attività escursionistiche, avviare la coltivazione e raccolta di essenze e piante officinali e attivare laboratori pedagogico-ambientali, per famiglie e scolaresche, sui temi della sostenibilità ambientale.
SICILIA
Il progetto Le querce di Mamre prevede la creazione di un polo che coniughi attività di educazione, formazione e socializzazione e la promozione dell’economia responsabile sull’isola di Salina. Il polo intende offrire formazione sui temi dello sviluppo e turismo sostenibile, rivolta principalmente a ragazzi, e si pone l’obiettivo di sviluppare un marchio TSR (Territori Socialmente Responsabili) finalizzato alla promozione commerciale di prodotti locali certificati. Cinque soggetti fragili verranno coinvolti nell’avvio di un’impresa sociale che possa prendere in gestione i servizi offerti dal parco “Le querce di Mamre”. Si intende, inoltre, offrire servizi domiciliari di prossimità per anziani soli.
Il progetto Curcuma&Cannella intende offrire l’opportunità di inserimento socio-economico a 6 giovani con disagio attraverso l’apertura di un risto-bar multietnico nel centro di Palermo. Con la collaborazione di chef stellati e della cuoca ivoriana Mamma Africa, verranno formati e impiegati a tempo indeterminato 4 migranti e 2 giovani del territorio. Il ristorante, con una capienza di circa 60 coperti, prevede un menù variegato con piatti provenienti da tradizioni culinarie diverse e un’attenzione ai prodotti locali. Tramite eventi culturali, catering e corsi di cucina, il progetto si pone anche l’obiettivo di sensibilizzare sul tema dell’inter-cultura.
Con il progetto La casa di Toti si intende realizzare una struttura residenziale permanente a Modica (Ragusa) destinata a 7 persone affette da disturbi dello spettro autistico. Si prevede anche la loro formazione e inserimento lavorativo tramite tirocinio presso un albergo etico limitrofo alla residenza. Si intende allestire laboratori di arte-terapia per il rafforzamento delle autonomie e dell’autostima personale. Al termine del processo formativo, è prevista l’assunzione, all’interno dell’albergo, di 4 persone; per le altre 3, si prevede l’inserimento in altre realtà locali.
Perché no! intende promuovere un percorso di inclusione sociale e lavorativa rivolto a minori e giovani adulti in condizioni di disagio, che risiedono nella provincia di Palermo. Si prevede di individuare, tramite bando pubblico, 50 giovani (tra i 16 e i 29 anni) che beneficeranno di servizi di orientamento al lavoro personalizzati. I giovani individuati avranno l’opportunità di ricevere una formazione per migliorare le competenze relazionali e professionali attraverso esperienze di tirocinio nelle aziende partner e in altre imprese del territorio. Si prevede la costituzione di una nuova cooperativa sociale specializzata nei servizi di sgombero, nella pulizia e sanificazione degli ambienti tramite il coinvolgimento di 10 destinatari.
Il progetto Moltivolti Community intende favorire l’infrastrutturazione sociale del quartiere Ballarò a Palermo attraverso il rafforzamento della rete informale che ruota attorno all’impresa sociale Moltivolti. Si prevede di offrire percorsi formativi e professionalizzanti legati al mondo dell’associazionismo e dell’impresa sociale a 20 associazioni di immigrati e a 75 persone che intendono fondare un’associazione. In particolare, vengono proposti una formazione in turismo responsabile e un tirocinio formativo presso aziende del territorio per 15 giovani migranti; il potenziamento del servizio di ristorazione esistente e l’avvio di un servizio di catering. Complessivamente saranno costituite 10 nuove associazioni e avviate al lavoro 18 persone.
Teso alla reale e duratura emancipazione socio economica delle lavoratrici, dei lavoratori e delle famiglie, il progetto Trasformare la fascia trasformata, in provincia di Ragusa, coinvolge le persone che vivono nelle aree coltivate, spesso segregate e in condizioni di abuso e irregolarità, nonché le stesse imprese agricole che operano sul territorio. La strategia d’intervento coinvolge 24 famiglie, almeno 15 imprese e diversi attori del territorio nella sperimentazione di alternative dignitose e virtuose rispetto a: l’educazione di minori e giovani, la salute materna e riproduttiva e l’autonomia abitativa; i meccanismi di funzionamento della filiera agricola; i modelli di tutela ambientale e le pratiche di gestione dei rifiuti agricoli.
INTER-REGIONALE
Il progetto Pio Monte Somma microcredito sociale si pone l’obiettivo di estendere un sistema di micro-credito, già attivo nell’area urbana di Napoli, al resto del territorio campano e alle regioni Puglia, Basilicata e Calabria, favorendo l’accesso a micro-prestiti a famiglie o piccole imprese che rischiano di diventare vittime di usura, perché giudicate dal sistema creditizio tradizionale “non bancabili”. Si intende erogare circa 350 micro-prestiti per un valore complessivo di 1 milione di euro. Inoltre, l’accesso al credito viene accompagnato da servizi di assistenza legale, socio-psicologica e sostegno all’imprenditorialità.
Partnership istituzionali
Nel corso degli anni la Fondazione ha avviato collaborazioni con altri enti erogatori, con cui sono stati messi in comune competenze e contributi finanziari per la realizzazione di bandi e iniziative congiunti. Questo tipo di iniziativa permette di attrarre verso il Mezzogiorno risorse aggiuntive rispetto a quelle normalmente messe a disposizione dalla Fondazione e consente di affrontare temi inediti o sperimentare modalità erogative e di intervento nuove, valorizzando l’esperienza e le competenze tecniche e tematiche di altri partner.
Nell’attuale scenario nazionale e globale, i partenariati rappresentano vere e proprie alleanze che permettono ai soggetti finanziatori una maggiore condivisione strategica e un maggiore impatto collettivo degli interventi.
Nell’ambito dei partenariati istituzionali la Fondazione ha quindi istituito rapporti di collaborazione con altre fondazioni private, nazionali e internazionali, o enti dotati di alte competenze in specifici settori. Tali iniziative hanno assunto nel tempo forme differenti, in considerazione delle diverse modalità operative e gestionali degli enti coinvolti, nonché delle caratteristiche dei beneficiari e dei settori di intervento.
Si riportano, di seguito, le iniziative relative ai partenariati istituzionali finanziate nel 2020.
Iniziativa Never Alone, children on the move
Obiettivo: offrire una risposta organica e coordinata delle fondazioni italiane ed europee all’attuale fenomeno migratorio che interessa in maniera particolarmente rilevante le minori e i minori che arrivano soli in Italia, spesso nel Mezzogiorno. Le azioni sostenute sono volte al potenziamento e all’innovazione delle modalità di presa in carico e accompagnamento alla transizione verso l’età adulta dei minori stranieri non accompagnati.
Risorse: nell’ambito della rete di fondazioni italiane aderenti all’iniziativa, che hanno finora mobilitato risorse per complessivi € 11.075.000, Fondazione CON IL SUD ha aderito con un contributo complessivo di 2,3 milioni di euro, dei quali € 300.000 assegnati nel 2020.
Modalità: l’iniziativa, cui partecipano 9 fondazioni italiane (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Associazione Enel Cuore Onlus, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cariparo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Vismara e Fondazione CON IL SUD) e 5 europee (King Badouin Foundation, Oak Foundation, Bertelsmann Stiftung, Latsis Foundation e Stavros Niarchos Foundation) attraverso il segretariato di EPIM – European Program on Integration and Migration, si articola su due livelli: uno nazionale, coordinato da Fondazione Cariplo, e uno europeo, coordinato da EPIM costruito su azioni di ricerca e advocacy sui quattro paesi coinvolti (Belgio, Germania, Grecia e Italia).
Stato dell’arte: i progetti promossi, identificati prevalentemente a bando, interessano complessivamente 12 regioni italiane e tendono all’accompagnamento verso l’autonomia di vita delle giovani e dei giovani giunti in Italia da minorenni. Azioni specifiche sono rivolte al sostegno del sistema di tutela di minori e neomaggiorenni, in complementarietà a quanto previsto dalla legge 47/2017, e a supporto del cambiamento della narrativa del fenomeno migratorio, quale fattore determinante dei percorsi di inclusione sociale, lavorativa e abitativa dei giovani migranti e, in generale, del processo di ricostruzione del tessuto sociale delle comunità locali. A rafforzamento dei risultati e delle buone pratiche promossi da Never Alone, l’impresa sociale Con I Bambini ha promosso nel 2020 una misura specifica dedicata ai giovani migranti e alla costruzione delle condizioni educative, sociali ed economiche necessarie nella transizione alla maggiore età.
Funder 35
Obiettivo: sostenere le imprese culturali giovanili nel migliorare la propria capacità di affrontare il mercato, rafforzandone competenze organizzative e gestionali e premiandone la spinta innovativa, anche attraverso la creazione di una comunità di pratiche.
Risorse: 60 mila euro
Modalità: l’iniziativa è rivolta alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro, localizzate nel territorio di riferimento delle 20 fondazioni finanziatrici (esteso al Molise), composte in prevalenza da giovani di età inferiore ai 35 anni ed impegnate nell’ambito della produzione artistica/creativa o nella gestione di servizi culturali.
Stato dell’arte: nel 2020 è proseguita la fase tesa a rafforzare ed allargare la comunità di pratiche rappresentata dalle oltre 300 organizzazioni sostenute con le edizioni precedenti, offrendo anche la possibilità di accedere a campagne di crowdfunding e relativi matching funds. La crisi pandemica ha provato le organizzazioni della comunità Funder35 sotto diversi punti di vista: 69 delle imprese coinvolte si sono trovate ad annullare 3.265 attività di varia natura, molte delle quali legate alle attività di formazione e di visite guidate previste per diversi pubblici. Il supporto di Funder35 ha rappresentato anche un atto di cura nei confronti della comunità, per supportare il confronto e l’attivazione di reti per far fronte collettivamente a un momento così delicato. Peculiari sono la reattività e creatività con cui le imprese di Funder35 hanno saputo dar vita a nuovi servizi e contenuti, rimarcando attraverso una serie di attività la loro legittimità e la loro esistenza. Diverse attività educative e performative sono state trasferite online: non solo una digitalizzazione dell’offerta, ma una trasformazione verso tre direzioni: i) curare il rapporto con le comunità di riferimento, ponendosi in ascolto, facendosi agenti di confronto collettivo e offrendo servizi per bisogni emergenti; ii) sperimentare formati inediti, nuove modalità di produzione e contaminazione tra linguaggi artistici diversi; iii) attivare reti formali e informali con altri operatori del comparto.
Programma di sostegno ai migranti
Obiettivo: sostenere organizzazioni del terzo settore impegnate nel consolidamento dell’esperienza pionieristica dei corridoi umanitari, nell’assistenza sanitaria e giuridica ai migranti giunti da poco in Italia o in fase di passaggio, con particolare riferimento alle aree e alle comunità di frontiera o soggette a maggiore pressione migratoria, nonché nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare attivate nel Mediterraneo in coordinamento con la guardia marina costiera.
Risorse: la Fondazione ha contribuito con 300 mila euro al fondo di 940 mila euro. A dicembre 2020 la Fondazione ha deliberato il rinnovo del proprio impegno, attraverso la programmazione 2021.
Modalità: avviata nel 2016 sotto l’egida di ACRI, l’iniziativa è stata rinnovata in collaborazione con Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia e Fondazione Carigo. Gli interventi sono stati identificati dal gruppo di lavoro a valle delle audizioni effettuate.
Stato dell’arte: sono stati sostenuti complessivamente 5 progetti, le cui attività si sono concluse nel 2020. In considerazione dell’estrema gravità delle condizioni affrontate dalle persone che giungono in Europa attraverso rotte diverse, è stata rinnovata l’adesione al fondo anche per il 2021.
Per Aspera ad Astra
Obiettivo: creare percorsi di formazione e scambio rivolti a operatori artistici, operatori sociali e detenuti che pongano al centro il teatro, nonché le arti e i mestieri propri dell’attività teatrale, al fine di mettere in rete e diffondere le migliori esperienze e prassi di teatro in carcere individuate sul territorio nazionale.
Risorse: la Fondazione contribuisce con 100 mila euro al costo complessivo di progetto pari a 650 mila euro.
Modalità: avviata nel 2017 sotto l’egida di ACRI con il decisivo supporto operativo dell’Associazione Carte Blanche – che gestisce l’attività della Compagnia della Fortezza – l’iniziativa è stata rinnovata per la terza volta in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione di Sardegna. La gestione dell’iniziativa è stata affidata a Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Gli interventi sono stati identificati dal gruppo di lavoro in rapporto di continuità rispetto alle precedenti edizioni.
Stato dell’arte: sono state sostenute complessivamente 12 compagnie teatrali che operano in 12 istituti penitenziari, di cui due nel Mezzogiorno. Per l’edizione 2020/21, a causa dell’emergenza COVID19 non è stato possibile svolgere attività in presenza. Le diverse compagnie teatrali hanno attivato modalità alternative per lavorare con i detenuti ai nuovi testi drammaturgici che includono video lezioni e scambi epistolari nonché strumenti per documentare e raccontare il processo creativo all’esterno quali realizzazione di podcast, documentari e libri fotografici.
Agroalimentare e ricerca (AGER III)
Obiettivo: sostenere la ricerca scientifica di eccellenza a totale beneficio dell’agroalimentare italiano. In particolare, si intende promuovere la sostenibilità ambientale ed economica delle filiere agricole, migliorare i processi produttivi grazie allo sviluppo di tecnologie innovative, consolidare la leadership dei prodotti del Made in Italy – garantendo ai consumatori alti livelli qualitativi – e favorire la costituzione di reti di ricerca e la formazione di giovani ricercatori.
Risorse: la Fondazione contribuisce con 210 mila euro, di cui 60 mila euro destinati all’edizione AgerII (fondo di 7 milioni e 70 mila euro) e 150 mila euro destinati all’edizione AgerIII (fondo di 4 milioni e 750 mila euro).
Modalità: avviata nel 2013 con capofila Fondazione Cariplo, l’iniziativa è stata rinnovata nel 2020 in collaborazione con Fondazione Sardegna, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Teramo, Fondazione Friuli, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma.
Stato dell’arte: sono stati sostenuti 11 progetti con la seconda edizione e tutte le iniziative stanno proseguendo con le ricerche. È in fase di avvio la terza edizione.
Open Society Foundations
La Fondazione ha inoltre avviato una specifica collaborazione con Open Society Foundations per il sostegno di interventi di promozione della giustizia economica, rivolti alle persone che vivono nella zona della Fascia Trasformata del Ragusano, soggette a sfruttamento, abuso o violenza, o che in generale non hanno accesso a condizioni di vita decorose. Le aree e i temi di intervento individuati con metodologia partecipata, riguardano in maniera sinergica le condizioni abitative, educative, sanitarie e lavorative, in un’ottica di filiera.
Nell’ambito dei partenariati istituzionali avviati o rinnovati nel corso del 2020, la Fondazione aderisce a reti di organizzazioni nazionali ed internazionali, quali Assifero – la rete degli enti di erogazione italiani; Ariadne – la rete europea che coinvolge oltre 600 organizzazioni filantropiche che sostengono processi di cambiamento sociale e, più in generale, i diritti umani; ASviS – l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli obiettivi di sviluppo sostenibile; European foundation centre – la rete europea delle fondazioni; OMA – l’Osservatorio sui Mestieri d’Arte impegnato nella salvaguardia e promozione dell’artigianato artistico e del patrimonio dei mestieri d’arte. La Fondazione sostiene inoltre la Social impact agenda per l’Italia, la cui missione è di contribuire a rafforzare nel nostro Paese l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita del’imprenditorialità sociale, e il neonato Forum disuguaglianze diversità, che intende proporre e costruire consenso attorno a politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona (diversità). Dal 2018 la Fondazione aderisce inoltre al Forum per la finanza sostenibile, che promuove la conoscenza e la pratica dell’investimento sostenibile, con l’obiettivo di diffondere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei prodotti e nei processi finanziari.
3.1.2 Sostegno a programmi e reti di volontariato
La linea di intervento relativa al sostegno a programmi e reti di volontariato costituisce parte integrante della missione della Fondazione. Attraverso tale iniziativa si intende rafforzare il ruolo e l’azione svolta dalle organizzazioni di volontariato sul territorio. In particolare, accantonando la logica progettuale, l’obiettivo di questa azione è sostenere e rafforzare organizzazioni e reti che già operano attivamente sul territorio, anche in termini di innovazione metodologica e organizzativa, migliorandone efficacia e impatto attraverso un adeguato supporto, con contributi contenuti. La principale caratteristica di tale linea di intervento riguarda proprio la tipologia di sostegno, che non è rivolta a finanziare progetti specifici su particolari aree tematiche. Infatti, visto il carattere trasversale che contraddistingue la natura e l’agire delle organizzazioni di volontariato, la Fondazione intende sostenere il consolidamento ed il rafforzamento dell’azione e dell’impatto delle organizzazioni e delle reti di volontariato attive sul territorio, favorendo, quando possibile, la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione in rete.
Nel corso del 2020 la Fondazione ha completato la valutazione delle proposte del Bando Volontariato 2019 e ha continuato l’accompagnamento dei progetti finanziati durante nelle precedenti annualità, sia in risposta al bando “Con il Sud che partecipa” sia in risposta ai bandi sulle reti Locali e reti Nazionali di volontariato.
Bando Volontariato 2019
Obiettivo: rafforzare il ruolo delle “reti locali” di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, ovvero, nei comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione.
Se circa il 50% dei comuni italiani è definito “area interna” (4.185 comuni su un totale di 8.092), questa percentuale raggiunge il 70% nel Mezzogiorno (1.472 comuni su 2.116), con la Basilicata al primo posto (96%), seguita da Sardegna (84,4%), Calabria (79%) e Sicilia (74%). Tassi più bassi, e più in linea con la media nazionale, si registrano in Puglia (54%) e Campania (49%).
La Fondazione intende promuovere azioni integrate in grado di diffondere nuove pratiche di volontariato, innovare, ampliare o intensificare l’offerta dei servizi erogati, tutelare e valorizzare i beni comuni, offrire strumenti di mediazione culturale e di accoglienza/integrazione delle persone in condizioni di difficoltà.
Risorse: 3,5 milioni di euro.
Modalità: il bando si svolge in due distinte fasi: una prima fase finalizzata alla selezione dei programmi con maggiore impatto sul territorio di intervento; una successiva seconda fase di rimodulazione condivisa, a seguito di eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione, e di definitiva assegnazione del contributo.
I programmi, sostenuti con un contributo compreso tra 100 mila e 180 mila euro, devono intervenire in almeno due comuni inclusi nelle aree interne meridionali e localizzati al massimo in due province limitrofe. Per partecipare è necessario che le “reti locali” siano costituite da almeno tre enti del terzo settore (compreso il soggetto responsabile) e che svolgano in modo continuo e non occasionale attività di volontariato in uno dei comuni in cui il programma intende intervenire. Si auspica inoltre la presenza all’interno della rete di altri soggetti appartenenti al mondo del volontariato, della scuola, delle istituzioni pubbliche e delle imprese for profit.
Stato dell’arte: 19 programmi di volontariato finanziati con un ammontare complessivo pari a € 3.310.960:
- coinvolti 107 comuni delle aree interne in tutte le regioni del Sud: 7 iniziative in Sicilia (province di Catania, Trapani, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Palermo), 4 in Calabria (province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone), 3 in Puglia (province di Taranto, Bari e Lecce), 3 in Campania (province di Avellino e Salerno), 1 in Basilicata (provincia di Potenza) e Sardegna (provincia del Sud Sardegna);
- oltre 200 organizzazioni (tra associazioni, fondazioni, università, scuole, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, società profit, enti pubblici) che prevedono di “attivare” 2.600 nuovi volontari;
- destinatari degli interventi sono circa 25.000 persone: soprattutto minori, ma anche anziani, disabili, immigrati, detenuti e giovani neet. Previsti percorsi di formazione per giovani organizzatori di eventi, la realizzazione in un bene confiscato di un centro di servizi socio-educativi e assistenziali, laboratori professionalizzanti per persone sottoposte a misure alternative al carcere. E poi c’è chi si occuperà di ripartire dai beni comuni (riqualificando piazze o realizzando parchi giochi con materiali di riciclo, itinerari e proposte turistiche dedicate anche ai disabili), ma anche di offrire servizi come un taxi sociale per chi non è autosufficiente ma deve spostarsi per svolgere le attività quotidiane o come la distribuzione di beni di prima necessità.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.
Tabella 5 – Bando Volontariato 2019
Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.
BASILICATA
Il progetto SMS: Sostenibilità e Mobilità Sociale intende realizzare un servizio di trasporto sociale a chiamata in 24 comuni della provincia di Potenza, per contrastare l’isolamento della popolazione anziana e dei disabili delle aree interne. Si propone, inoltre, di sperimentare forme innovative di trasporto in collaborazione con gli operatori del Trasporto Pubblico Locale, garantendo l’universalità di accesso ai servizi di pubblica utilità. Prevista anche un’attività formativa rivolta ai volontari. Il progetto intende coinvolgere oltre 200 volontari (di cui 80 nuovi) e circa 300 beneficiari della sperimentazione dei servizi di trasporto sociale.
CALABRIA
Il progetto Volontariato: una Risorsa per il nostro Futuro, che interviene nella provincia di Reggio Calabria, intende realizzare un modello di presa in carico integrata dei servizi socio-educativi e assistenziali a favore di soggetti svantaggiati trasformando il bene confiscato, sede del soggetto responsabile, in un centro di riferimento per tutti i comuni coinvolti. Si prevede di realizzare laboratori e percorsi formativi e di doposcuola rivolti a minori e attività di reinserimento socio lavorativo per soggetti sottoposti a misure alternative, neet e migranti, oltre ad offrire un servizio di mensa e di trasporto sociale. Complessivamente si intendono coinvolgere 40 detenuti, oltre 200 anziani, 1.000 studenti e 80 migranti e mobilitati 100 nuovi volontari.
Sempre nella provincia di Reggio Calabria, il progetto VI.VO. – Vicinati Volontari mira ad offrire un servizio di sostegno e presa in carico delle famiglie bisognose attivando una rete di “volontariato di prossimità”. Dopo una fase di mappatura e matching fra domanda e offerta, si prevede di erogare servizi volontari e prestazioni professionali a domicilio: ascolto/informazione, formazione, assistenza a bassa soglia, servizi sociali per minori, supporto nei bisogni della vita quotidiana e organizzazione di momenti aggregativi sociali collettivi. Prevista anche l’attivazione di punti di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità. Complessivamente si intendono attivare 100 nuovi volontari e raggiungere 1.000 destinatari.
Il progetto Centro di aggregazione Bella Piazza, che opera in provincia di Catanzaro, intende realizzare un centro di aggregazione denominato “BELLA PIAZZA” con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di disagio, esclusione sociale ed isolamento territoriale. All’interno del centro sono previste attività di contrasto alla povertà educativa affiancate al potenziamento di servizi socio-assistenziali e all’attivazione di percorsi sportivi. Complessivamente, l’intervento prevede il coinvolgimento di 60 nuovi volontari, 300 studenti, 180 famiglie e 70 minori con disabilità.
Il progetto Postale 2.0, che interviene nella provincia di Crotone, intende valorizzare il territorio locale attraverso percorsi di turismo empirico-esperienziale. Si prevede di realizzare una mappatura dei luoghi di maggior interesse culturale che saranno inseriti all’interno di 6 nuovi itinerari turistici. I nuovi itinerari, oltre ad essere inseriti nella piattaforma digitale realizzata nel corso del progetto, saranno sponsorizzati all’interno della filiera turistica locale. Inoltre, attraverso partenariati con istituzioni locali e soggetti profit nel campo del turismo, si vogliono potenziare itinerari già esistenti ma non adeguatamente valorizzati. Complessivamente è previsto il coinvolgimento di 120 volontari, 800 studenti, oltre 2.000 giovani e 15 immigrati.
CAMPANIA
Il progetto Ogni mondo è paese, ogni paese è mondo, che interviene in provincia di Avellino, mira ad attivare un centro polifunzionale presso il comune di Sant’Andrea di Conza quale spazio aperto ai cittadini in cui offrire servizi educativi e di ascolto a favore di giovani e anziani in particolare. Prevista anche l’attivazione di uno sportello di ascolto nel comune di Teora con lo scopo di individuare situazioni di disagio e favorirne la presa in carico. L’attività di ascolto sarà gestita da 4 persone in condizioni di fragilità sociale opportunamente formate. Complessivamente si prevede di coinvolgere oltre 50 volontari, 280 giovani e 230 anziani.
Nella provincia di Salerno, il progetto L’officina dell’inclusione intende favorire l’inclusione sociale di persone con disagio cognitivo attraverso la realizzazione di una fattoria didattica. Con l’obiettivo di potenziare le abilità e le competenze delle persone con disabilità e di offrire loro opportunità di inclusione lavorativa, verranno organizzate sessioni di ortoterapia, accudimento animali, laboratori di cucina e di trasformazione e vendita dei prodotti con l’attivazione di due negozi solidali. Complessivamente si propone di coinvolgere 115 soggetti con disabilità e mobilitare 100 nuovi volontari.
Il progetto Contaminazioni intende rafforzare il turismo locale della provincia di Avellino attraverso la costituzione di una rete di promozione territoriale stabile e inclusiva. Con il coinvolgimento di esperti di settore, studenti e anziani si intendono realizzare “cantieri di progettazione” per sviluppare strategie di valorizzazione del territorio e progetti di sviluppo turistico. Prevista inoltre la creazione di un “Manifesto per il turismo in Irpinia” condiviso con le amministrazioni locali e attività di formazione rivolte agli studenti. Complessivamente si intendono coinvolgere 600 alunni, 300 anziani e 150 volontari.
PUGLIA
Il progetto Buona Vita Organizzata, che interviene nella provincia di Taranto, intende contrastare il fenomeno della devianza minorile realizzando un modello di ascolto e partecipazione attiva dei giovani e favorendone l’autoimprenditorialità. Prevista la promozione di attività formative e laboratoriali nelle scuole per attivare dinamiche di emersione dei bisogni. In particolare, 15 giovani parteciperanno a un percorso formativo, con l’attivazione di borse lavoro, che porterà alla creazione di un soggetto impegnato nella realizzazione di eventi culturali. 1.300 gli studenti coinvolti e 40 i nuovi volontari che si prevede di mobilitare.
Nella provincia di Bari, il progetto HELP! Chiedici Aiuto mira a rispondere ai bisogni emergenti delle persone in condizione di fragilità sociale del territorio attraverso la creazione di una rete integrata di servizi e di assistenza. A Gravina di Puglia si intende attivare il “Centro HELP!” in cui realizzare uno sportello di ascolto e di promuovere corsi di formazione, attività assistenziali e ludico-ricreative. Un altro sportello verrà attivato presso l’Ospedale F. Perinei ad Altamura. Complessivamente, il progetto prevede la presa in carico di circa 110 persone oncologiche svantaggiate, coinvolgendo 130 volontari.
Il progetto VIVA che interviene nella provincia di Lecce, intende costruire un ecosistema di partecipazione per over 50 (in particolare vedovi/e di familiari affetti da patologie). Si intendono promuovere nuove pratiche di volontariato volte a favorire la valorizzazione turistica dei territori ed il reinserimento nel tessuto sociale dei destinatari. Saranno attivati percorsi di co-progettazione e realizzati 15 nuovi itinerari. Prevista, inoltre, la realizzazione di un’Officina dei Saperi per la trasmissione ai più giovani di pratiche di produzione artigianale del territorio. Complessivamente si intendono coinvolgere oltre 700 volontari, 100 giovani e 150 anziani.
SARDEGNA
Il progetto Sarrabus Domu Mia, che insiste nella provincia del Sud Sardegna, intende creare un’offerta di servizi inclusivi in risposta ai bisogni emergenti della comunità. All’interno di un immobile riqualificato, situato nel quartiere vecchio di Muravera, verrà realizzato il community hub “Domu Mia” che offrirà servizi per soggetti in condizioni di fragilità sociale e laboratori ricreativi per persone con disabilità. Prevista anche l’attivazione di un servizio di animazione a mare per persone con bisogni speciali e la realizzazione di micro interventi di riqualificazione urbana. Complessivamente verranno coinvolte oltre 3.500 persone e attivati 125 nuovi volontari.
SICILIA
Il progetto ReCap Simeto. Reti Capacitanti nella Valle del fiume Simeto, che coinvolge 10 comuni della provincia di Catania, intende creare percorsi di empowerment e partecipazione di cittadini e organizzazioni dando impulso a un sistema di imprenditoria sociale diffusa a vantaggio dei giovani. Previste attività formative e la costituzione di un soggetto collettivo dedicato alla valorizzazione della Valle. L’avvio di laboratori favorirà l’attivazione della cittadinanza e il reclutamento di nuovi volontari, favorendo lo scambio tra giovani e anziani. Complessivamente saranno coinvolti 150 studenti, 75 anziani e mobilitati 35 nuovi volontari.
Nella provincia di Trapani, il progetto T.V.B. – Territorio, Volontariato, Bene comune mira a creare un modello condiviso di risposta ai bisogni delle fasce deboli e di cura dei beni comuni mediante la sottoscrizione di patti di collaborazione tra pubbliche amministrazioni, cittadini e associazioni. Prevista la realizzazione di attività laboratoriali per la riqualificazione di spazi comuni abbandonati e il rafforzamento di servizi assistenziali e socio-educativi. Si intendono inoltre attivare due percorsi di inserimento lavorativo per persone in condizioni di svantaggio e promuovere azioni di “people raising” volte a favorire il coinvolgimento di 150 nuovi volontari.
Il progetto IL VOLO DI ICARO – Toccare le stelle per una volta, che interviene nella provincia di Messina, intende creare una rete di economia circolare di operatori della filiera agroalimentare ed enti di terzo settore per dare supporto alimentare a soggetti svantaggiati. Con il coinvolgimento di 10 volontari e delle aziende agricole del luogo, le eccedenze della produzione verranno recuperate e trasformate in prodotti a lunga conservazione da distribuire ai soggetti fragili o da impiegare per attività di raccolta fondi. Sono 650 i nuovi volontari che si prevede di coinvolgere, sensibilizzando alla partecipazione attiva studenti, neet e disoccupati.
Il progetto Connessioni di Comunità. Generazioni in gioco per lo sviluppo sostenibile del territorio intende valorizzare in chiave turistica 4 comuni delle province di Caltanissetta e Agrigento mediante l’istituzione di tavoli di progettazione partecipata e la costituzione di un’associazione. Prevista la realizzazione di un centro “intergenerazionale” a Licata, un parco giochi con materiali di riciclo a Mazzarino e la riqualificazione del belvedere di Niscemi e della piazza di Butera. Una “banca del tempo” consentirà di mantenere sempre curate le aree riqualificate e di organizzare visite guidate. Si prevede il coinvolgimento di 250 nuovi volontari, 80 anziani, 80 studenti e 1.000 cittadini.
Il progetto D’acqua e di terra (e di fuoco e d’aria): innovazione turistico-ambientale e inclusione sociale nel Territorio dei Sicani mira a valorizzare le risorse idrologiche e agroalimentari di tre comuni in provincia di Agrigento creando itinerari di turismo sostenibile percorribili a piedi, in bici, a cavallo e accessibili a persone con disabilità. Si intende creare anche un Centro Didattico Acqua all’interno del quale realizzare attività laboratoriali e momenti di incontro e confronto tra organizzazioni, istituzioni e cittadini. Complessivamente si intendono coinvolgere oltre 170 volontari, 3.500 alunni, 30 anziani e 150 persone con disabilità.
Nella provincia di Palermo, il progetto Nel cuore delle Madonie. Borghi accessibili per tutti mira a realizzare un sistema turistico locale in grado di accogliere visitatori disabili e con esigenze speciali, rendendoli autonomi nella visita e offrendo loro servizi di fruizione individuale, trasporto o accompagnamento. Si prevede di creare 10 itinerari inclusivi, una mappa dei luoghi e delle attività accessibili e un sito internet/app accessibile anche persone con bisogni comunicativi complessi. Complessivamente si prevede di coinvolgere 30 persone con disabilità, 60 operatori turistici e culturali e 140 volontari.
Sempre nella provincia di Palermo, il progetto Generazioni virtuose – Azioni di riciclo mai viste intende creare una comunità di cittadini attivi nella tutela ambientale. Studenti e anziani verranno coinvolti nella costruzione di un macchinario per il riuso della plastica e la trasformazione degli scarti in oggetti di valore. Si intendono organizzare passeggiate per la raccolta della plastica e la riqualificazione e valorizzazione in chiave turistica di sentieri extraurbani in stato di degrado. Con la plastica raccolta saranno creati gadget e piastrelle da utilizzare in interventi di riqualificazione urbana. Previsto il coinvolgimento di oltre 200 giovani, 60 anziani e 200 volontari.
3.1.3 Le fondazioni di comunità
Il sostegno alla costituzione di fondazioni di comunità
Il sostegno alla promozione e alla costituzione di fondazioni di comunità nelle regioni del Sud Italia costituisce una linea di azione strategica per la Fondazione, strettamente connessa alla missione di infrastrutturazione sociale. Le fondazioni di comunità, infatti, sono soggetti autonomi che possono rappresentare uno strumento di sussidiarietà di notevole efficacia attraverso l’azione di raccolta, valorizzazione e impiego delle risorse nel contesto territoriale di riferimento.
Obiettivo: contribuire alla creazione nelle regioni meridionali di un numero significativo di fondazioni di comunità dotate di un patrimonio di almeno 5 milioni di euro, al fine di garantire la sostenibilità nel tempo delle loro attività e il raggiungimento di una massa cospicua in grado di attrarre altre donazioni.
Modalità e risorse: il sostegno alla nascita di fondazioni di comunità e alla costituzione del patrimonio si realizza mediante meccanismi di “raddoppio della raccolta” (grant matching), che stimolino l’autonoma raccolta fondi da parte delle fondazioni di comunità stesse. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD infatti, una volta accertati i requisiti per il finanziamento, consiste innanzitutto nel raddoppio del patrimonio iniziale raccolto dalla fondazione di comunità, compreso tra un minimo di 300 mila e un massimo di 500 mila euro. A questa misura se ne aggiungono altre, destinate da un lato a consolidare la struttura patrimoniale della fondazione di comunità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro complessivi e, dall’altro, a contribuire all’attività erogativa iniziale e alla copertura di costi gestionali relativi a specifici progetti volti al sostegno delle attività di raccolta fondi (rispettivamente fino a 200 mila euro all’anno per iniziative sociali e 25 mila euro per progetti di fundraising per i primi cinque anni – tre più due rinnovabili).
Per continuare a sostenere le fondazioni di comunità oltre i cinque anni previsti, la Fondazione ha destinato risorse aggiuntive per 1 milione di euro da assegnare una tantum a progettualità specifiche presentate dalle fondazioni di comunità.
Stato dell’arte: Nel 2020 la Fondazione ha continuato l’azione di promozione delle fondazioni di comunità, affiancando e accompagnando le comunità organizzate nelle regioni del Sud che intendono dare vita ad una di queste realtà.
La Fondazione ha inoltre continuato a supportare le sei fondazioni di comunità del Mezzogiorno nate con il suo sostegno: Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto, Fondazione di Comunità Val di Noto, Fondazione di Comunità San Gennaro e Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani.
Le fondazioni di comunità sostenute
Nell’ottica di favorire processi endogeni di sviluppo del territorio, la Fondazione CON IL SUD non ha identificato un modello unitario di fondazione di comunità, lasciando alle singole comunità locali la scelta sulle modalità con cui organizzarsi e operare.
Le sei fondazioni di comunità finanziate possiedono caratteristiche molto diverse, presentando elementi distintivi e di innovazione interessanti.
La Fondazione della comunità Salernitana si caratterizza per una compagine sociale mista, ampia ed equilibrata, per un approccio di tipo tradizionale sia in relazione all’attività di raccolta fondi che all’attività erogativa, che prevede interventi diversificati in risposta ai bisogni del territorio. Opera attraverso il coinvolgimento concreto di tutta la comunità, offrendo al singolo cittadino, alle associazioni, alle imprese e alle istituzioni economiche, sociali e culturali del territorio occasioni di partecipazione alle attività dell’ente e di contribuire a trasformare responsabilmente il territorio in cui vivono, in uno spirito di solidarietà e sussidiarietà, attraverso la possibilità di creare fondi dedicati.
La Fondazione di comunità del Centro Storico di Napoli ha adottato un approccio “dal basso” che prevede un forte coinvolgimento della comunità, ma lascia ai territori la possibilità di individuare meccanismi di coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo. Il piano di raccolta fondi, pur essendo in fase iniziale piuttosto contenuto, prevede azioni volte ad un progressivo allargamento a “cerchi concentrici” a soggetti e istituzioni sia del territorio che esterni. La Fondazione finanzia progetti ed iniziative volte al sostegno delle fasce più deboli e al miglioramento della qualità della vita della popolazione locale.
La Fondazione di comunità di Messina si caratterizza per un partenariato rappresentativo del contesto territoriale e per un approccio sistemico di intervento, che parte dalla lettura partecipata e condivisa dei bisogni per identificare azioni di sviluppo dell’economia sociale nel territorio. Le modalità di investimento risultano essere particolarmente innovative, in quanto prevedono che il 50% del patrimonio sia investito nel settore fotovoltaico. La Fondazione sostiene stabilmente un ampio ventaglio di iniziative legate al reinserimento socio-lavorativo di ex internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, alla promozione della cittadinanza, all’educazione dei giovani e ad interventi di ricerca e sviluppo.
La Fondazione di comunità Val di Noto nasce grazie al supporto delle due Diocesi di Siracusa e Noto e di diverse associazioni e cooperative sociali, con l’obiettivo di rafforzare iniziative già avviate sul territorio, soprattutto a favore dei giovani, e contemporaneamente sostenere le fasce deboli della popolazione locale.
Le principali linee di azione della Fondazione riguardano tre ambiti di intervento: welfare di comunità, inclusione e coesione sociale ed economia solidale.
La Fondazione di comunità San Gennaro nasce nel Rione Sanità di Napoli da una componente di Terzo settore fortemente radicata a livello territoriale, sulla base dall’esperienza di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro. L’idea alla base della Fondazione di Comunità San Gennaro è proprio quella di valorizzare e replicare tali esperienze di sviluppo locale sostenibile, attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle fasce deboli della popolazione.
La Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani nasce su impulso dell’Arcidiocesi di Agrigento e grazie al supporto di altre associazioni, cooperative sociali e fondazioni. Il modello che si intende adottare è di tipo ibrido e vede come riferimenti sia il modello classico delle fondazioni grant-making sia un modello più operativo volto ad orientare e sviluppare direttamente attività progettuali e spin-off aziendali. I principali ambiti di intervento fanno riferimento a: disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e migrazioni, gestione dei beni comuni e welfare generativo. Vista la povertà del territorio e la scarsa presenza di imprese e grandi filantropi locali, il programma di raccolta fondi è orientato principalmente ad attrarre donatori nazionali ed internazionali.
Le fondazioni di comunità hanno avviato azioni di sviluppo delle comunità territoriali di riferimento,
sostenendo progetti di utilità sociale e favorendo la promozione della cultura del dono. Complessivamente le sei Fondazioni hanno finora raccolto oltre 21 milioni di euro da destinare all’incremento del proprio patrimonio e alle attività sociali sui territori. Sono oltre 800 le iniziative sociali sostenute con circa 12 milioni di euro. Le iniziative, che coinvolgono prevalentemente organizzazioni di terzo settore e di volontariato, riguardano principalmente il settore dell’educazione dei giovani e dei minori in difficoltà, dell’assistenza sociale ad anziani, disabili e senza fissa dimora, del sostegno alla povertà e progetti di imprenditoria sociale. Sono oltre 33 mila i destinatari raggiunti dagli interventi sostenuti, prevalentemente minori e giovani.
3.1.4 Formazione Quadri Terzo Settore 2020
La Fondazione ha confermato il proprio sostegno al progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore per un importo totale di € 870.000. Si tratta di un intervento formativo “di sistema”, volto a rafforzare il percorso di messa in rete e formazione dei referenti delle organizzazioni di terzo settore del Mezzogiorno e il processo di crescita delle loro competenze e capacità organizzative, gestionali e relazionali.
3.1.5 Iniziative di comunicazione
La Fondazione riconosce il ruolo della comunicazione come uno strumento diretto di attuazione della missione. Proprio in tale ottica sta sviluppando iniziative e collaborazioni finalizzate a promuovere l’infrastrutturazione sociale nel Mezzogiorno attraverso strumenti di comunicazione. In particolare, nel 2020 la Fondazione ha rinnovato la collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission ed ha sostenuto un nuovo intervento nell’ambito delle inizitive promosse attraverso l’apposito fondo dedicato alla comunicazione.
Bando Social Film Production Con il Sud
Obiettivo: “raccontare” il Sud Italia attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano attraverso la produzione e diffusione di opere audiovisive su tematiche sociali.
Coniugando l’esperienza e le competenze specifiche dei due promotori, l’iniziativa si presenta come unica nel suo genere: permette infatti l’incontro tra il mondo del Cinema con enti del Terzo settore e del volontariato, favorendo percorsi di coesione sociale e contribuendo alla diffusione di temi sociali di rilievo nel Sud Italia.
Risorse: 500 mila euro, di cui 250 mila euro messi a disposizione da Fondazione CON IL SUD e 250 mila euro da Fondazione Apulia Film Commission. Di queste, 400.000 euro sono destinati alla produzione delle opere audiovisive, mentre le restanti risorse saranno utilizzate per la promozione dell’iniziativa e dei progetti.
Modalità: Il bando (evoluzione del “Social Film Fund Con il Sud”), si rivolge a partenariati composti da almeno tre organizzazioni: l’impresa cinematografica proponente dovrà essere affiancata da almeno due realtà del Terzo settore meridionale (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), che avranno un ruolo di valorizzazione e promozione della tematica affrontata, nella fase di ideazione e produzione e/o in quella di divulgazione. Le riprese, così come le attività di promozione sul territorio, potranno essere svolte in Puglia e nelle altre regioni meridionali. L’impegno delle due Fondazioni è di selezionare e sostenere fino a 10 opere (40.000 euro complessivi a progetto), tra documentari (Categoria DOC, con durata tra 20 e 52 minuti) e cortometraggi (categoria SHORT, con durata tra 5 e 20 minuti) nelle seguenti categorie tematiche: “Ambiente”, “Cultura”, “Legalità”, “Territorio”, “Diritti”, “Nuove generazioni”, “Il pensiero femminile”, “Cittadinanza attiva”, “Oltre i luoghi comuni” e “Emergenza Covid”.
Ogni impresa cinematografica potrà partecipare, con lo stesso progetto, a più categorie tematiche o presentare più progetti su differenti categorie tematiche (regista e organizzazione non profit potranno però collaborare con una sola impresa cinematografica). I temi sociali indicate nelle dieci categorie potranno essere affrontati con linguaggi e stili differenti, non tralasciando i più “leggeri” e accessibili come ad esempio quelli della commedia.
La gestione del bando è affidata alla Fondazione Apulia Film Commission.
Stato dell’arte: ancora in corso al 31 dicembre 2020.
Altre iniziative di comunicazione
Nel corso dell’anno la Fondazione ha sostenuto un’altra iniziativa di comunicazione, di seguito riportata.
Tabella 6 – Iniziative di comunicazione
3.1.6 Altre iniziative finanziate
Nel corso del 2020 la Fondazione ha promosso altre 28 iniziative, per complessivi 560 mila euro. Si tratta di contributi tesi a sostenere iniziative rilevanti per la loro valenza di sostegno al terzo settore o per l’interesse della Fondazione verso specifiche tematiche di studio e ricerca.
Si riporta, di seguito, l’elenco delle iniziative sostenute.
Tabella 7 – Altre Iniziative 2020
Iniziative Emergenza Covid -19
In seguito all’emergenza da Covid-19, la fondazione ha sostenuto 15 organizzazioni attive nelle sei regioni d’intervento per interventi volti a supportare nuclei familiari in situazione di disagio economico e sociale e/o persone senza fissa dimora, la cui situazione si è ulteriormente aggravata a causa della pandemia. Si riporta, di seguito, l’elenco delle organizzazioni sostenute.
Tabella 8 – Contributi Emergenza Covid-19
Tra le iniziative si rileva il contributo di 1.000.000 di euro destinato alla dotazione iniziale del Fondo di garanzia rotativo a sostegno delle esigenze finanziarie delle organizzazioni di Terzo settore per l’emergenza Coronavirus, promosso dall’ACRI e alimentato collettivamente dalle Fondazioni di origine bancaria.
3.1.7 Fondo di Garanzia
La Fondazione ha costituito dal 2011, in collaborazione con altri enti, un Fondo di garanzia per sostenere le organizzazioni del terzo settore che vantano crediti nei confronti degli enti pubblici. L’obiettivo specifico dello strumento è fornire un sostegno finanziario alle organizzazioni del terzo settore che devono far fronte ai ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.
Le banche partner dell’iniziativa sono Banca Etica e Banca Prossima.
Al 31.12.2020 il valore complessivo delle garanzie deliberate è pari ad € 8.289.639, a fronte di finanziamenti erogati per complessivi € 18.391.793. La regione con la maggiore concentrazione di posizioni resta la Campania, seguita da Puglia e Sicilia.