3.2.9 Bando A braccia aperte
Il bando A braccia aperte è un’iniziativa rivolta a partenariati in grado di prendere in carico tempestivamente e individualmente gli orfani speciali, minori figli di vittime di crimini domestici, offrendo loro un supporto specializzato e costante in seguito all’evento traumatico e garantendone il graduale reinserimento sociale e la piena autonomia personale e lavorativa. L’obiettivo è quello di sostenere la realizzazione di interventi di presa in carico, formazione e inclusione socio-lavorativa delle persone di minore età che siano divenute orfane a seguito di crimini domestici. Gli interventi sono anche destinati al sostegno delle famiglie affidatarie e dei caregiver, nella gestione delle responsabilità affidategli e nell’accompagnamento dei minori, e alla creazione o al potenziamento della rete degli attori che, a vario titolo, si occupano degli orfani speciali.
Il bando, pubblicato il 15 aprile 2020, con un budget di 10 milioni di euro, ha previsto due fasi successive di selezione. Nella prima fase sono stati individuati i partenariati con i rispettivi soggetti responsabili9, concentrandosi prevalentemente sulla base delle competenze ed esperienze possedute nello specifico ambito di intervento e con il target oggetto dell’iniziativa.
9 I criteri discriminanti per la selezione dei partenariati sono stati:
– soggetto responsabile con comprovate e consolidate esperienza e competenza con il target di intervento;
– un’approfondita conoscenza qualitativa e quantitativa del fenomeno (che in parte si deduceva dalle esperienze evidenziate nelle schede dei partner e del capofila);
– coinvolgimento di una partnership competente ed eterogenea, che garantisca un’adeguata copertura territoriale nell’area di interesse.
Le candidature presentate sono state complessivamente 43, così distribuite:
Tabella 11 – Bando A braccia aperte – Proposte pervenute nella I fase
È stata deliberata, nel mese di novembre 2020, l’approvazione di 4 candidature: 2 per l’area nord, 1 per l’area centro, 1 per l’area sud e isole.
Nella seconda fase, ancora in corso alla data del 31 dicembre 2020, i partenariati selezionati sono impegnati nel lavoro di co-progettazione del piano degli interventi che ognuno di essi realizzerà nell’area territoriale di propria competenza. Gli interventi dovranno essere in grado di promuovere e sviluppare presìdi e servizi di sostegno in favore degli orfani speciali, nonché di assicurare un accompagnamento alle famiglie affidatarie e ai caregiver, tenendo conto delle loro specifiche necessità. La co-progettazione dovrà tenere conto delle differenti età e delle singole esperienze di vita, privilegiando i seguenti aspetti:
- la personalizzazione degli interventi, costruiti sulle esigenze dei beneficiari;
- la presa in carico integrata e multidimensionale, prevedendo, ad esempio, assistenza medica gratuita per tutto il tempo occorrente al pieno recupero dell’equilibrio psicologico, misure volte a garantire il diritto allo studio, percorsi di transizione scuola lavoro, tirocini e/o accompagnamento al lavoro
- la promozione, laddove opportuno, di misure (non finanziarie) di sostegno ai soggetti affidatari degli orfani speciali, in quanto anch’essi colpiti dagli effetti derivanti dal reato.