2.8 Bando Cambio rotta
Il bando “Cambio rotta 2019” promuove iniziative per contrastare fenomeni di devianza che coinvolgono i minori tra i 10 e i 17 anni11 segnalati dall’Autorità Giudiziaria minorile. Il bando si è posto l’obiettivo di sostenere interventi in grado di implementare percorsi di reinserimento sociale ed educativo dei minori che hanno a loro carico, o sono in uscita da, procedimenti penali o amministrativi.
Il bando è stato pubblicato il 10 febbraio 2020, con un budget di 15 milioni di euro. Alla data di scadenza del bando (29 maggio 2020) sono pervenute 208 proposte. La valutazione di merito si è svolta in due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, ha consentito di individuare un gruppo ristretto di progetti (17), per i quali gli uffici hanno strutturato un percorso di accompagnamento e progettazione esecutiva, volto a focalizzare le strategie progettuali e a meglio orientarle al raggiungimento dell’obiettivo del bando (seconda fase). Al termine della seconda fase, a tutti i 17 progetti è stata data una valutazione positiva ed è stato assegnato un contributo.
Ai progetti selezionati vengono destinati complessivamente 14.527.000 euro suddivisi in 10.817.000 euro per le proposte a valenza regionale e 3.710.000 euro per gli interventi a carattere multi regionale.
Tab. 13 – Cambio rotta 2019: contributi assegnati e liquidati
Dal punto di vista della forma giuridica del soggetto responsabile, 10 progetti sono gestiti da cooperative o consorzi di cooperative sociali (58%), seguono le associazioni che gestiscono 3 progetti e le fondazioni non di origine bancaria con 2 progetti. Gli enti coinvolti nei partenariati dei progetti sostenuti sono complessivamente più di 400, di questi gli enti pubblici sono 185 pari al 46% del totale. Gli enti del terzo settore rappresentano il 51% del totale e i soggetti privati il 3% circa.
I 17 progetti sostenuti, seppur con declinazioni differenti, prevedono:
- l’implementazione di percorsi di reinserimento sociale ed educativo rivolti a minori segnalati dagli organi della Giustizia minorile;
- la realizzazione di prese in carico individualizzate e la conseguente strutturazione di percorsi progettati in base alle specifiche caratteristiche dei singoli destinatari.
La maggior parte dei progetti prevede la presa in carico individuale e “olistica” dei beneficiari, nella consapevolezza che la reintegrazione sociale rappresenta un processo a più livelli, dipendenti tra loro. In questo senso i percorsi avviati riguardano tutti gli ambiti in cui si esplica la personalità: da quello formativo a quello sociale, da quello lavorativo a quello familiare. I progetti mettono in campo attività di diverso tipo in ognuno di questi ambiti, alle quali i destinatari hanno accesso a seconda dei loro specifici bisogni. L’accompagnamento individualizzato dei beneficiari prevede, infatti, che i percorsi siano di volta in volta disegnati in base alle esigenze del singolo. Dopo la fase di assessment, tutti i progetti prevedono un supporto psicologico dei ragazzi, tramite il quale individuare le potenzialità, le aspirazioni e i desideri del singolo nonché le sfere personali che risultano maggiormente da potenziare in funzione del proprio percorso di reinserimento sociale. Ciò si riflette nella composizione eterogena e complementare dei partenariati che prevedono sempre la partecipazione, oltre che del privato sociale, degli organi della Giustizia minorile, quali gli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) e i Centri per la giustizia minorile (CGM), e dei servizi sociali territoriali.
Dato il target particolare a cui il bando si rivolge, è stato fondamentale il confronto continuo con gli organi del Ministero della Giustizia, sia nella fase di studio del bando sia in quella di avvio dei progetti, che ha facilitato la partecipazione degli uffici ministeriali territoriali all’interno di tutti i partenariati. Tale collaborazione si è concretizzata nella firma di un protocollo d’intesa tra Con i Bambini e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia (9 novembre 2021), volto all’elaborazione di strategie comuni per il reinserimento sociale dei giovani del circuito penale.
Così come nel bando Ricucire i sogni 2019, in seguito a una prima valutazione, il processo di istruttoria ha previsto un successivo momento di co-progettazione esecutiva con gli uffici di Con i Bambini, per approfondire le strategie proposte e meglio orientarle al raggiungimento dell’obiettivo del bando.
Inoltre, anche in questo bando è stato individuato un unico ente di ricerca da proporre ai progetti finanziati per svolgere la valutazione d’impatto dell’efficacia delle azioni realizzate singolarmente e nel loro insieme. La scelta del coinvolgimento di un unico ente permette di armonizzare l’attività di valutazione e di individuare i cambiamenti prodotti sia dalle progettualità singole sia dal bando nel suo insieme. Il processo di selezione è terminato con la proposta ai partenariati del disegno di valutazione elaborato dal Centro di ricerca VOIP dell’Università di Pisa, risultato pertinente per le finalità del bando e per l’attenzione posta all’analisi della recidiva dei beneficiari coinvolti nei progetti.
Alla data del 31/12/2021, tutte le 17 progettualità finanziate risultano avviate.