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BILANCIO DI MISSIONE 2023

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  • Introduzione

    Nell’introdurre il nostro bilancio, voglio esprimere il mio ringraziamento per la presenza, l’impegno e la motivazione dei componenti degli organi. Non è affatto scontato poter condividere una missione complessa in un clima di serena e fattiva cooperazione.

    Ci tengo davvero a ringraziare anche quest’anno il direttore e ciascun membro del personale dell’impresa sociale Con i Bambini perché ognuno ha sempre lavorato con determinazione, competenza e motivazione.
    Pur con il notevole aumento degli impegni assunti – che i dati riportati dal bilancio evidenziano – non è mai venuto meno un approccio al lavoro, fondato sulla flessibile cooperazione tra équipe e sulle capacità operative flessibili di ognuno e ognuna.
    Nel corso dell’operare abbiamo imparato ed è anche grazie alla propensione ad essere un’organizzazione che apprende che rappresentiamo un’eccellenza riconosciuta nel panorama delle organizzazioni italiane dedicate ai nostri difficili contesti di intervento.

    Come documentiamo in questo bilancio, nel corso del 2023, l’impresa sociale Con i Bambini ha attentamente seguito la realizzazione di 73 interventi finanziati per altrettanti partenariati. Al contempo ha deliberato contributi per € 39.171.556 e ha liquidato contributi per € 47.662.994 ovviamente relativi anche a progettazioni in corso di realizzazione e decise negli anni passati. E, nel corso del 2023, ha esaminato ben 570 nuove proposte.
    Va ricordato che Con i Bambini, dal 2016 al 2023, ha emesso 21 bandi e ha finora assegnato complessivamente oltre 425,44 milioni di euro. Ha, così, attivato circa 13.394 partenariati che comprendono 9.095 organizzazioni che si trovano a lavorare in continua prossimità con circa mezzo milione di minori e con le loro famiglie.

    Sono dati molto significativi ed è importante rimarcare cosa rappresenta tutto questo nel contesto italiano.

    In primo luogo, il grande cantiere nazionale di “sviluppo educativo” finanziato dal Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e attuato da Con i Bambini è oggi la più estesa azione di riscatto educativo – con forte articolazione locale e perciò ogni volta rivolta ai luoghi e alle persone (place and people centred), come ci ricordano i framework del pilastro sociale dell’Unione Europea. Non è un cantiere “generalista” rivolto in modo indifferenziato a tutti i minori. Lavora, invece, nelle aree fragili del Paese e/o rivolgendosi a particolari fattori di esclusione, ogni volta. L’azione che si va compiendo, dunque, applica davvero il comma 2 dell’art. 3 della Costituzione, per rendere effettivo quanto indicato da tempo anche dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, dall’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile nonché dagli indirizzi della commissione dell’UE.
    Così, le comunità educanti sostenute grazie a questo bilancio svolgono opera di “discriminazione positiva” con forte ispirazione costituzionale, inverando diritti e dando nuova opportunità a chi parte con meno nella vita.

    In secondo luogo, in un Paese nel quale tutte le evidenze (OECD, INVALSI, ISTAT) ci raccontano di una vera e propria crisi dell’ “apprendimento di cittadinanza” che riguarda centinaia di migliaia di bambini e ragazzi, in forma esplicita (abbandoni) e implicita (conoscenze e competenze di base fortemente insufficienti), stiamo attivando la maggiore esperienza nazionale di educazione compensativa e riparativa, che, pur tra inevitabili difficoltà, si mostra capace di mettere insieme scuole, comuni, terzo settore e civismo educativo coinvolgendo, al contempo, i genitori anche molto fragili, le comunità locali e soprattutto il protagonismo partecipativo di bambine/i e ragazze/i.

    In terzo luogo, stiamo costantemente lavorando in modo del tutto nuovo per la “scena italiana” perché diamo effettivo seguito al principio costituzionale (art. 118) della sussidiarietà secondo il quale non è solo lo stato a battersi per inverare il diritto alla cittadinanza ma una pluralità di soggetti pubblici e privati che, insieme, si attivano secondo modalità integrate e flessibili, mirate allo sviluppo del “bene comune”.
    Ciò è reso possibile, come qui si vede, dal carattere del nostro bilancio, che ha natura privatistica ma che risponde a finalità tutte pubbliche che prescrivono un “di più” di rigore e di capacità di passare dal disegno progettuale all’attuazione sul campo in tempi e modi credibili, che queste pagine testimoniano.

    Tali significati dell’iniziativa del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile attuato da Con i Bambini ci chiama a essere parte di sfide grandi che auspichiamo che possano vedere il convergere di istituzioni pubbliche, private e di privato sociale in ogni luogo:

    1. Poiché siamo testimoni dell’evidenza che, nonostante la presenza dell’esteso cantiere del quale si occupa il bilancio qui illustrato, la povertà educativa continua a rappresentare un potente fattore di crisi del Paese, siamo chiamati a condividere sempre più con il decisore pubblico – a livello nazionale, regionale e locale – le centinaia di azioni e prassi messe in essere in via sperimentale, le quali, proprio a tal fine, vengono progressivamente vagliate dai processi di documentazione, monitoraggio, accompagnamento delle comunità di pratiche e valutazione d’impatto.
    2. Poiché viviamo una crisi demografica non congiunturale (con una fortissima spinta agli squilibri evidenziati da invecchiamento e spopolamento), siamo chiamati a mostrare come la cura di bambini e ragazzi che i tanti cantieri aperti mostrano di saper attuare possa, potenzialmente, codeterminare promettenti prospettive di possibile inversione del trend negativo.
    3. Poiché persiste una instabilità del lavoro soprattutto nel Sud, che pesa sulle famiglie e soprattutto sulle donne in tutte le aree di crisi, siamo chiamati a sottolineare come le pratiche tese a garantire, durante i primi anni di vita, “l’apprendere presto e bene” e “l’imparare ad apprendere”, a scuola e fuori scuola, siano co determinanti per poter cambiare il lavoro e potenziare le possibilità di lavoro da grandi.
    4. Poiché sono purtroppo sempre più diffusi fenomeni di esclusione multidimensionale precoce e fenomeni estremi di vera sofferenza psicologica insieme a moltissime diverse dimensioni del disagio durante la crescita, siamo chiamati a mostrare come un insieme ricco di offerte educative riparative e preventive possano “riattivare le spinte positive” di territori, bambini e ragazzi.
    5. Poiché molti fondi pubblici programmati per dare risposta alla magnitudo della povertà educativa in Italia, allocati sia dal PNRR sia dalla programmazione UE 2021-2027 sia in via ordinaria entro il welfare delle articolazioni dello stato, vedono sovrapposizioni e mancati coordinamenti, con rischio di sprechi e, per le fonti più importanti, una ancora mancata o incerta “messa a terra”, siamo chiamati a co-partecipare alla riflessione nazionale che, in vario modo, ha luogo per rendere ogni iniziativa rivolta ai minori più efficiente ed efficace.
    6. Poiché registriamo una penuria di operatori sociali ed educativi, siamo chiamati a ricercare i modi per ri-dare piena dignità a ogni opera e lavoro tesi alla coesione sociale.
    7. Poiché si manifesta la fatica (soprattutto nel Mezzogiorno) delle pubbliche amministrazioni più prossime ai cittadini e ai minori fragili (i comuni, le municipalità, gli ambiti territoriali) di garantire servizi stabili e di saper gestire con criteri di efficacia/efficienza i fondi, siamo chiamati a condividere i modelli innovativi che sono già in campo.

    Le centinaia di organizzazioni al lavoro sul campo, con le quali i nostri uffici si confrontano – con grande costanza, professionalità e sensibilità – ci segnalano continuamente queste sfide insieme all’urgenza di rispondere a una crisi “da povertà educativa” multi-dimensionale, multi-strato e resiliente nel tempo, con “politiche di sistema” ben coordinate a livello nazionale, regionale e locale, che sappiano, dunque, fare pieno tesoro dei tantissimi “ritrovati” del cantiere che si è allestito grazie ai nostri bilanci, dando, in particolare, una prospettiva di stabilità alle comunità educanti.

    Tale prospettiva, necessaria e ambiziosa, va costruita insieme ad ACRI, al Forum del Terzo Settore e a tutte le Istituzioni della Repubblica. Siamo pienamente impegnati su questa strada, che ci viene indicata dal mandato ricevuto. Il Fondo, infatti, è stato creato per aprire la via a politiche di stabile welfare educativo dedicato a tutte le aree di crisi, secondo modelli messi alla prova grazie al grande scenario di sperimentazioni attivate. E, pertanto, in virtù proprio dell’impianto che questo bilancio descrive, siamo in grado di curare, con ogni documentazione, interlocuzioni stabili e informate con governo e con ciascun ministero interessato, con le regioni, gli ambiti territoriali, i comuni, il Parlamento.

    Marco Rossi-Doria
    Presidente Con i Bambini

    Bilancio completo - versione stampabile


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